Crescimone Giuseppe Secondo
Personaggi
CRESCIMONE GIUSEPPE SECONDO
Nacque a Niscemi il 16 ottobre 1864, morì a Caltanissetta il 25 dicembre 1935. Medico, politico, scrittore. Consegui la laurea in medicina e chirurgia nell'università di Napoli, dove divenne amico di personalità di rilievo che professavano idee radicali e quindi aderì e coltivo le teorie socialiste, allora oggetto di dibattiti e discussioni. Si diede a viaggiare con preferenza tra Palermo e Napoli. Il 5 settembre 1891, coadiuvato da altri giovani studenti e professionisti, apri a Niscemi la sezione del Fascio dei lavoratori, la seconda in ordine di tempo di tutti i comuni siciliani. Svolse in tutta la sua vita un attivo impegno sociale, politico e culturale. Era un politico convinto e preparato, un efficace, geniale e affascinante oratore. Le sue conferenze, dal tono pacato, ma deciso, quasi ispirato, dai ragionamenti semplici ed elementari pieni di sentimento, di esempi, di parabole e di passi tratti dai Vangeli, erano seguite con religiosa attenzione da un folto ed imponente pubblico non solo di uomini, ma anche di donne. I suoi discorsi non avevano mai carattere sovversivo ma tendevano a rivolgere un invito e una sollecitazione a tutti i lavoratori affinché si riunissero insieme per costituire una forza valida da contrapporre a quella degli agrari per ottenere migliori condizioni di vita e salari più equi e dignitosi. Dal 1 gennaio al 25 giugno 1893 pubblico un periodico settimanale dal titolo: II sole dell'avvenire, Organo dei lavoratori, stampato a Terranova nella tipografia Di Benedetto Scialino II suo scopo era quello di educare i lavoratori, di dare ad essi una cultura adeguata al ruolo di protagonisti che erano chiamati a svolgere nella nuova società socialista che doveva costituirsi e di fargli acquistare quella dignità, serietà e imparzialità di giudizio che si s'addiceva ad uomini liberi, responsabili del proprio destino e delle proprie azioni. I suoi insegnamenti rimarranno scolpiti nella mente e nel cuore dei lavoratori fino ad epoca recente, il suo partito veniva identificato con la sua stessa persona e veniva denominato da tutti generalmente partito crescimoniano. La grande battaglia che sostenne il Fascio dei Lavoratori di Niscemi fu quella riguardante la quotizzazione e l'assegnazione dei demani comunali ex feudali. Il 18 gennaio 1894, in seguito alla repressione crispiana, il Fascio di Niscemi venne sciolto. Giuseppe Crescimone partecipo con impegno e competenza all'attività amministrativa del comune per oltre ventun’ anni. Fece parte, infatti del consiglio comunale dal 1893 al 1895, dal 1900 al 1913 e dal 1920 al 1923 quale capo del Blocco popolare. continua
Opere
1- Il sole dell’avvenire, periodico settimanale. Terranova Sciaulino, 1 gennaio
25 giugno 1893.
2 - Nozze Le Moli-Gangitano, Caltanissetta, Leuciani, 1896.
3 - L 'avventura di Saro e Lucilla, novella, in «L' Attimo», a. 1899, n. 3. 4 - In memoria di Tommaso Masaracchio, discorso, 1900.
5 - II debutto di Gemma: scene della vita di palcoscenico, Napoli, Scognamillo,1901.
6 - In morte del cav. uff. Lucio Castronovo Iacona, discorso.
8 - Un cenacolo, romanzo. Livorno, Giusti, 1923.
9 - La luce dell'anima, leggenda poetica in tre atti, Caltanissetta 1924.
10- II paladino di Francia e l'opera dei pupi, commedia in un atto, in «Domenico Costantino, Smorfie e sorrisi», scritti critici con prose e poesie di scrittori viventi, vol. III, Catania, Le pagine, 1935.