Margani Salvatore
Personaggi
SALVATORE MARGANI
Nacque a Niscemi il 1° maggio 1843, morì il 18 aprile 1900. Segretario comunale, amministrativista.
Molto preparato in diritto amministrativo ed esperto di contabilità comunale. Vinse nel 1872 il concorso bandito dal comune e fu assunto il 26 giugno nella segreteria, quale contabile. Per le sue doti umane, per la sua preparazione e competenza nel diritto amministrativo venne promosso il 9 luglio 1875 alla carica di vice segretario. Rimasto libero il posto di segretario, superò il concorso e venne nominato nel 1877 segretario comunale. Iniziò quindi uno studio attento, minuzioso ed approfondito di tutta la legislazione locale allora esistente, inserendola in un ampio contesto storico-sociale che lo portò a ricostruire le buone norme del vivere civile attraverso considerazioni che potremmo definire filosofiche sulla regolamentazione minore, che è quella della pubblica amministrazione, a livello comunale, con norme e sanzioni proibitive e penali concertate in appositi regolamenti dal potere locale municipale.
Molto preparato in diritto amministrativo ed esperto di contabilità comunale. Vinse nel 1872 il concorso bandito dal comune e fu assunto il 26 giugno nella segreteria, quale contabile. Per le sue doti umane, per la sua preparazione e competenza nel diritto amministrativo venne promosso il 9 luglio 1875 alla carica di vice segretario. Rimasto libero il posto di segretario, superò il concorso e venne nominato nel 1877 segretario comunale. Iniziò quindi uno studio attento, minuzioso ed approfondito di tutta la legislazione locale allora esistente, inserendola in un ampio contesto storico-
«In qualsiasi occasione, egli scrive, si manifestano due specie d’interessi o bisogni, cioè, gli uni generali, o meglio comuni all’intera società, gli altri speciali o particolari a ciascuna particella di essa. Ai primi può e deve provvedere il potere pubblico centrale con leggi e regolamenti generali; ai secondi deve provvedere il potere locale di ciascuna società minore. Nei regolamenti di polizia municipale, avverte però, vero è si possono comprendere sanzioni e discipline speciali aventi carattere e scopo puramente locale, ma sempreché non urtino, o alberghino, o restringono, o si alternino con altri provvedimenti emanati dal potere centrale. La polizia locale o comunale, diremo ch’essa ha per oggetto il governo della città, dei villaggi e delle campagne, per cui conseguentemente si divide in polizia urbana e polizia rurale». Merita di essere sottolineata la modestia e l’umiltà della sua personalità.Pubblicò nel 1881 un erudito Codice municipale che raccoglie i regolamenti di polizia locale, coordinati ed illustrati con tutte le altre leggi e gli altri regolamenti generali che ne hanno attinenza, con i pareri del Consiglio di Stato, le sentenze delle Corti di appello, di cassazione, dei tribunali, delle disposizioni ministeriali, ecc., un lavoro di ricerca veramente encomiabile. In esso scrive che:
«Quello che offriamo è un lavoro di semplice coordinamento e nulla più, e lo scopo che c’indusse ad intraprenderlo fu per renderci utili, anche in minima parte, al pubblico bene per la convinzione che abbiamo che una legge è meglio osservata, allorché è alla portata di tutti ed incarnata nella coscienza del popolo».
Chiude la presentazione del libro con la frase: Facimus quam potuimus, che è indice della sua grande modestia. L’amministrazione comunale dell’epoca, con la delibera di giunta n. 24 del 4 febbraio 1881 gli espresse un voto di lode per il pregiato lavoro che era una prova dello zelo, della intelligenza e dell’attività con cui attendeva allo studio delle materie amministrative ed al regolare svolgimento del suo ufficio, decidendo come atto di stima di pubblicare, a spese del Municipio, il Codice municipale. Degne di rilievo, per la storia del costume cittadino, sono le note cosparse nel testo, che richiamano usi e tradizioni locali tenaci a volere scomparire sebbene incalzasse il progresso civile. Il libro venne recensito con giudizi lusinghieri dalla stampa specializzata e da componenti autorevoli personalità. Il sindaco, avv. Vincenzo Romano, così lo ricorda nel suo necrologio pronunziato nella seduta consiliare del 23 aprile 1900:
«Dedito a studiare le più complesse ed ardue questioni amministrative che vivamente te interessarne il comune, a dirigere con intelletto ed amore le svariate incombenze del non meno intralciato multiforme meccanismo municipale, a dar lume, sottomettere consigli e riguardare con ogni scrupolo a tutti i suoi doveri, fecondi sempre d pubblico e privato bene».
OPERE
1 - Progetto-riforma all'attuale sistema di contabilità comunale, Caltagirone, Montalto, 1875.
2 - Codice municipale ossia regolamenti di polizia locale del comune di Niscemi coordinati ed illustrati, Caltanissetta, Punturno, 1881.
3 - Nuova guida teorico-pratica per gli aspiranti all'ufficio di segretario comunali
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Bibliografia
Angelo Marsiano -Geografia Antropica pagg235-236- Caltanissetta Tip. Lussografica