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Etna Giacomo

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La scorrevole facilità metrica in cui l'Etna chiude di preferenza le immagini della sua terra siciliana non gli impedisce, pur nella costante cadenza regolare della pronta rima, di rivelarne con felice immediatezza e nitore i fuggevoli aspetti. Almanacco Bompiani pag. 88

Giacomo Etna



Giacomo Etna, pseudonimo di Vincenzo Musco di Giovanni e Salvatrice Izzia, (Niscemi 2 novembre 1895 – Roma 27 aprile 1963), è stato uno scrittore, giornalista, saggista critico d’arte, romanziere e poeta italiano. Dopo aver conseguito la licenza elementare a Niscemi e la licenza liceale in qualità di candidato esterno, nel 1917 si trasferisce a Catania, dove si iscrive presso la facoltà di giurisprudenza. La partecipazione attiva alla vita culturale etnea, lo portò ben presto a disertare le aule universitarie e a dedicarsi all'attività letteraria e artistica.
Nel 1921 aderisce al futurismo inizia a collaborare con il giornale “Roma futurista” e aderisce al fascismo.
In questo frangente è stato uno dei protagonisti del movimento Novecento, che ebbe, tra i suoi fondatori Massimo Bontempelli.
E’ stato giornalista “del Popolo d’Italia”, direttore del “Giornale di Sicilia”, redattore del “Corriere di Sicilia”, redattore capo del “Giornale dell’isola”, redattore capo al “Popolo di Sicilia” (nato dalla fusione del “Corriere di Sicilia” con il “Giornale dell’isola”), fino a quando, dopo sbarco in Sicilia, si trasferì a Roma dove proseguì l’attività pubblicistica.
Dopo la caduta di Roma, risalì la penisola per giungere a Venezia e, dal maggio del ’44, a Verona, dove assunse la direzione del quotidiano locale “L’Arena” fino al 24 aprile del 1945.
Giacomo Etna firmò molti articoli anche con un altro pseudonimo: “L’uomo di guardia”.
Proprio con questo pseudonimo siglò, su “L’Arena” del 24 aprile, quindi sull'ultimo numero del giornale orientato in senso fascista, un articolo in cui citando S. Agostino, ribadisce la certezza che «una volontà ed una fede immacolata» non potranno soccombere alla «alla potenza demoniaca del nemico». Insieme con Bogazzi, l’allora Capo della provincia – l’equivalente dell’attuale Prefetto – fugge ancora una volta verso il Nord. Giacomo Etna viene riconosciuto e arrestato a Pantè di Trento. Viene processato a Verona il 2 luglio del 1945 dalla Corte Straordinaria d’Assise.
La cronaca del dibattimento, che compare su “Verona Libera” il giorno dopo, riferisce che “ Vincenzo Musco fu Giovanni” dichiara di avere agito in buona fede “sotto l’impulso del cuore” e che ammette di avere inneggiato al fascismo, alla guerra, all'Asse, pur non essendo mai iscritto al P.F.R. Fu condannato a 15 anni di reclusione, fu successivamente amnistiato e ritorno a Roma per dedicarsi ai propri studi e alla propria attività di pubblicista.
Nel 1924 ha pubblicato L’Album di Tsune-Ko, un romanzo d’argomento giapponese, messo all'indice per immoralità.
La pubblicazione del volume di poesia Offerta di primavera, avvenuta nel 1926, segna il passaggio dall'esperienza futurista a quella dapprima bucolica e in seguito religiosa e mistica. Nel 1929 viene inviato dal “Popolo d’Italia e dal Giornale di Genova a compiere alcuni viaggi in Grecia, Turchia, Asia Minore, Siria, Egitto, Tripolitania, Francia, Malta e India.
Da ognuno di questi viaggi torna denso di appunti e scritti, che confluiranno a vario titolo nelle opere di seguito menzionate.
Nascono così una serie di volumiche descrivono gli usi, i costumi e le tradizioni dei paesi visitati.
Nel 1958 la rivista romana “L’Italia sul mare” gli commissiona di descrivere la ricostruzione del mitico viaggio di Ulisse. Le impressioni del viaggio sono state pubblicate in "Il viaggio di Ulisse", pubblicato nel 1959.

                               Opere:
   Sonetti, Impresa editrice siciliana, Catania, 1919.
   Villaroel, SEM, Catania, 1923.
   L'Album di Tsune-Ko, La stampa, 1924.
   Offerta di primavera, SEM, Catania, 1926.
   La danza sotto la luna, Tiber, Roma, 1929.
   Chiarandà, Carabba, Lanciano, 1929.
   Rosa Corvaia, SEM, Catania, 1933.
   La donna di Bombay, Studio editoriale Jonica, Catania, 1935.
   Gerusalemme, Studio editoriale Jonica, Catania, 1936.
   Il carro, SEM, Catania, 1937.
   I segreti di Giovanni Verga, Vallecchi, Firenze, 1939.
   L'airone bianco, Società editrice siciliana, Mazzara, 1948.
   Via Crucis, Alfabeto, Roma, 1950.
   Roma alla finestra, SEI, Torino, 1957.
   Il sole dell'Umbria, SEI, Torino, 1960.
   Le formiche sull'Acropoli, Bianco, Roma, 1963.

 A. Marsiano, Geografia antropica, Lussografica, Caltanissetta, 1995, p. 221 e 222
F.Preti



















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