Museo della Civiltà Contadina - spazioniscemi

Spazioniscemi
Menu
Vai ai contenuti

Museo della Civiltà Contadina

Chiese-Musei-Bosco
                                            GRAZIE!




Vecchio Museo
sito in via Mazzini







     
MUSEO CIVICO
CIVILTA' CONTADINA

       L'idea della creazione di un Museo della Civiltà Contadina balenò, per la prima volta, nella fulgida mente di Giovanni Valenti. Intuendone l'importanza, egli cominciò la raccolta di un primo nucleo di oggetti, manufatti ed attrezzi di lavoro utilizzati, durante le attività domestiche, agricole e pastorali, dal popolo contadino niscemese, dando anche una sistemazione scritta della sua idea in una relazione che apparve nel volume "Appunti per un Museo della Civiltà Contadina a Niscemi". In questo stesso volume, anche lo storico Angelo Marsiano diede il suo illuminante contributo di idee. Egli dimostrò una grande sensibilità culturale verso il problema, fornendo una lucida ed acuta sintesi storica. Della singolare iniziativa furono informati gli Amministratori locali, i quali, però, non si rese­ro subito conto della genuinità e serietà della proposta. Non se ne fece nulla e tutto cadde nel vuoto. Era il 1985. L'idea iniziale rimase preda del silenzio e dell’insensibilità sino al 1988, quando, su iniziativa del Lions Club di Niscemi, che si era costituito lo stesso anno, venne allestita una mostra etnografica, della durata di una settimana, che fu giustificata anche da una accurata disamina storica del prof. Angelo Marsiano, che contribuì, con il suo carisma di persona colta, a dare consistenza sociale alla manifestazione. Era il primo passo per la creazione di un Museo stabile. La mostra, con tutto il materiale propedeutico, rappresentò il propellente che indusse Franco Mongelli e Totò Ravalli ad iniziare un difficile ed aggrovigliato cammino attraverso la macchinosa scacchiera burocratico-amministrativa, non senza prima avere puntato l'attenzione sulla ricerca degli oggetti e sulla decifrazione e ricomposizione delle attività della vita popolare contadina niscemese. Cominciò per i suddetti "alfieri" una ricerca spasmodica, incessante, frenetica, ma anche appassionata e fervida di tutto ciò che rappresentava il passato: la storia del lavoro e della condizione contadina. Si era capito che una società civile può ritenersi tale soltanto nel momento in cui prende coscienza della propria identità, imparando a conoscere le proprie radici ed a rivalutarle. Fu così che nacque il momento operativo e promozionale di ciò che essi chiamarono "il progetto museo", in cui coinvolsero anche centinaia di persone. Man mano che si procedeva nella raccolta del materiale, il Lions Club trovò un'appassionata quanto insperata esortazione, nonché una incondizionata disponibilità collaborativa della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta. Sulla spinta di questo conforto aggiuntivo, il locale Lions Club riuscì a sensibilizzare le amministrazioni comunali ad attuare una pianificazione globale dei lavori museali, che sono stati coordinati con competenza e con spirito di abnegazione da Franco Mongelli e da Totò Ravalli. A loro va anche il merito di avere allestito il museo con diligenza e rigore e di averlo ottimizzato mettendo in risalto sezioni ed ambienti in ogni settore della struttura. Oggi il Museo della Civiltà Contadina "Angelo Marsiano" è una realtà e traduce concretamente le intenzioni di molti cittadini di tutelare con efficacia un bene patrimoniale del territorio altrimenti volto a distruzione.




Museo Civico
ex Convento dei Frati Francescani minori










Vai all'album foto nuovo Museo


Title
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit.








Torna ai contenuti