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Indovina Francesco

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Mr F.indovina C/O Dr. Turbonis Sanatorium - davos Platz - Svizerland - Caro Indovina Con gran gioia ho appreso dalle tue cartoline che stai in via di completa guarigione e ti assicuro che questo mi ha fatto immenso piacere Spero presto ricevere tue nuove e una tua fotografia dove mi mostrerai la tua grossezza. ti saluto tuo Caruso































FRANCESCO INDOVINA
Pittore ritrattista

 


Francesco Indovina, figlio di Gioacchino Indovina e Concetta Trainito nasce a Niscemi il 4 aprile 1871 e muore a Londra nel giugno del 1910. Conseguita la licenza elementare continuò gli studi tecnici a Caltagirone, quindi passò a Napoli dove frequentò l'Accademia delle belle arti e conobbe il grande tenore napoletano Enrico Caruso a cui si legò di affettuose amicizia che mantenne salda per sempre. Si trasferì successivamente a Venezia dove lavorò nella basilica di San Marco e dove fece conoscenza e rimasi in sodalizio artistico col calatino Mario Vaccaro. L'esperienza di Venezia gli fu determinante per la formazione artistica e gli diede fama e notorietà chi gli permise di esporre alcuni suoi lavori alla Mostra internazionale dell'arte oggi Biennale. Su suggerimento, forse, del suo illustre amico Enrico Caruso andò a Londra, dove si introdusse in quell'ambiente-bene frequentando persone di un certo livello sociale e culturale. A Londra dipinse un grandiosi e bellissimo ritratto di Caruso, che il tenore portava sempre con sé nelle sue peregrinazioni artistiche.
Per gratitudine, il Caruso lo presentò al deputato George Assinder, la cui moglie Helen, sensibilissima all'arte, era una mecenate che accoglieva nel suo drawing-room, giovani di sicuro avvenire e Francis da quel momento in poi restò sempre di casa, benvoluto ed aiutato. Divenuto ormai famoso, i suoi quadri acquistarono un certo valore e furono contesi dai suoi acquirenti. La sua attività pittorica si rivolse in modo particolare alla ritrattistica, portrait-pointer, ovunque chiamato ed apprezzato dalle più prestigiose personalità. Alcune sue opere, fra cui il Portrait de dame e Piazza San Marco, furono esposte a Parigi suscitando ammirazione e compiacimento tra i critici e i visitatori. A Parigi ebbe l'orgoglio di potere esporre alcune sue opere al famoso Salon d'Automne, fondato da Maurice Deni La sua fama di ritrattista si era ormai sparsa anche in Italia ed egli aveva già preso accordi e misure per eseguire il ritratto del Pontefice Pio X che non potè portare a compimento a causa della sua morte avvenuta nel giugno del 1910. Francesco Indovina, scrive Giuseppe Bianco, fu un artista delicato dal tocco morbido ed efficace. I suoi quadri, lungi dall'interpretare ipotetici, fantastici sogni appartengono alla realtà, quella che ogni giorno noi viviamo con il nostro dolore e la nostra gioia. La sua pittura è espressione di verità perfettamente in linea con la corrente letteraria in auge nel periodo in cui visse. Una verità cruda ed espressiva, però soffusa da un velo di tristezza che fa parte dell'habitus mentale dello Indovina, più portato ad esternare la malinconia che la gioia della vita. Della sua produzione conosciamo molto poco e di lui ci sono pervenuti solo i seguenti quadri:

1 -  Portrait of  women (ritratto di donna), olio su tela cm. 85 x 183.
2 -  La madre, olio su tela cm. 62 X 75.
3 -  Teatro greco di Taormina, olio su tela cm. 76 x 63.
4 -  Piazza San Marco, olio su tela cm. 100 x 60.

Sarebbe, pertanto, auspicabile la conoscenza di altre opere del nostro pittore per definire meglio la sua personalità, le sue caratteristiche tecniche e le sue tendenze artistiche.

A.Marsiano, Geografia antropica, Tipografia Lussografica, Caltanissetta, pag. 226
Materiale fotografico e notizie: Presti Angelo
Impaginazione di: Fernando Preti






















Teatro greco di Taormina, olio su tela cm. 76 x 63.









   
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